Oggi son partito davvero con il trekking del Cammino di Francesco, liberamente interpretato a modo mio! Alle 8.25 inizio a camminare alla volta di Pieve Santo Stefano con il mio simpatico zainetto che quando ho raccontato ai frati la pazza idea di andare fino a Monte Sant’Angelo in semiautonomia e tutto d’un fiato sono abbastanza trasecolati. Pare non abbiano mai sentito nessuno che abbia fatto qualcosa del genere (eh… appunto direte voi!).
Intanto ieri, viaggio in treno e autobus tutto comodo e in orario, quindi pomeriggio e serata trascorsi a rilassarsi e scoprire la magia del convento francescano di La Verna, luogo dall’energia positiva e intensa, non per forza spirituale per chi non ne sia interessato, ma da visitare anche solo per percepire pace e serenità diffusa. Dopo aver ricevuto una cena da re a base di abbondante risotto agli asparagi seguito da verdure e pecorino idilliaco super local fatto nei pressi di La Verna, tutti a nanna nel dormitorio dei pellegrini, 13 posti, tutti occupati e davvero una notte di sonore russate generali!
Eccoci dunque in cammino sul serio, un po’ di emozione alla partenza, ma poi subito rapito dagli scorci che già dopo nemmeno 30m si aprono alla vista e soprattutto al cuore.
Tranne all’inizio in cui cammino con due signori veneti, per il resto del giorno saró sul sentiero sempre in solitaria, immerso in boschi, campi e … tanto fango (!), regalo delle piogge dei giorni scorsi che rendono il percorso a tratti un vero pantano. Nell’arco di 4 ore raggiungo la piccola cittadina di Pieve Santo Stefano dove sosto per bere, tanto! (acqua eh … mai alcol mentre si cammina) e mangiare uno spuntino, quindi, avendo ancora tutto il pomeriggio libero, riparto puntando al Passo di Viamaggio.
Qui il gioco si fa un po’ più duro, 600mt di dislivello e sole a picco non rendono semplice la salita, ma la poesia lieve dei paesaggi che vedo intorno, sempre solo con il mio zaino e il mio sudore, allietano davvero il cuore e mi sento fischiettare (chi ben mi conosce sa come sia solito zufolare nei posti e momenti più impensati o inopportuni 😉 al ritmo dei miei passi, lenti, ma continui.
Ammiro l’Eremo di Cerbaiolo da lontano, ormai da qualche anno non è più abitato stabilmente, un luogo davvero unico per posizione e vista sulla valle sottostante.
Siamo allo strappo finale, ancora uno sforzo e dopo aver attraversato pascoli ricchi di mucche e poveri di esseri umani raggiungo alle 18 il Passo di Viamaggio dopo aver camminato 42870 passi pari a 36km in 8 ore. Olé!
Sapevo che l’antico Albergo Imperatori era ormai chiuso, ma speravo di trovare almeno dell’acqua in zona. Niente! Il lago di Viamaggio si rivela una pozza inutilizzabile e mi salva (anche se non ero proprio a secco…) l’unica signora che abita nell’unica casa sul passo offrendomi di riempire le borracce. É proprio vero: chiedete e vi sarà dato. Individuata una suntuosa tettoia, nei pressi della chiesetta da cui parte itinerario di domani per San Sepolcro, mi accampo, mi cambio e mi cucino dei meritati pizzoccheri con un efficientissimo fornellino a legna che accendo grazie ad esche self-made in ovatta e paraffina preparate dal mio staff tecnico (scherzo! pensate e realizzate da mio fratello…).
E ora si dorme, guardo in alto e vedo le stelle e la luna piena nel solstizio d’estate e mi sovviene il ricordo del grande filosofo tedesco Kant che scriveva “la legge morale dentro di me, il cielo stellato sopra di me”. In effetti, se ci pensate, a volte non serve altro.
Buona notte e alla prossima tappa di questo cammino che promette di diventare un super trekking da proporvi, a tratti eh… non intero 😉
Ps: grazie davvero per i tanti commenti e suggerimenti! Continuate ! Vi porto tutti con me!
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