Ho disubbidito per amore, invece di ubbidire per paura! Sembra il solito stereotipo od una frase da Baci Perugina, ma é proprio vero, Bernardino l’ha fatto sul serio! Bernardino e il suo mondo, Bernardino e le sue parole deposte con cura mentre innaffia l’orto, Bernardino e la sua energia incredibile che ti coinvolge: Bernardino è la persona che ha contraddistinto questa giornata davvero straordinaria del mio trekking sul Cammino di Francesco. Ero partito presto da Spoleto, sapevo che la strada per la Romita di Cesi era molto lunga, alla fine oltre 35 chilometri, ma volevo arrivare abbastanza presto perché questo luogo magico mi era stato descritto da tanti e volevo aver tempo per viverlo.
Lungo tratto su asfalto, percorro molte strade normalmente molto trafficate, ma vista l’ora semi-deserte. Nei pressi di Macerino inizia un tratto che mi colpisce molto, sembra quasi un passaggio lunare, tanto silenzio, sole a picco, grilli che friniscono sguaiati, profumo immancabile di ginestre. Solo. La solitudine per lunghi tratti di questo cammino è ormai una costante, si attraversano aree di natura selvaggia, senza incontrare mai nessuno. E questo mi piace molto, non ho mai paura, anzi, spesso al canto e al fischio alterno il mio silenzio, attento ad ascoltare gli altri esseri viventi non umani che mi circondano. E sono proprio gli ululati forti e prolungati di tre grandi pastori maremmani che mi accolgono nei pressi della Romita, immersa nei boschi a oltre 800 metri di altezza. Dopo la vista di questi tre allegri cagnolini dal pelo candido, per fortuna si sentono dei richiami bonari, ma decisi e dopo un po’ il suono di un bastone percosso a terra. Eccolo, immagino sia proprio il Bernardino di cui mi han parlato, un eremita che vive in questo angolo sperduto di Umbria nascosta. È un uomo dal viso aperto e simpatico, gran testa di capelli ricci bianchi, maglietta bianca e pantaloncini altrettanto bianchi. Insomma tra lui e i tre cani sembrano San Pietro e i cherubini alle porte del Paradiso!
Mi accoglie con un grande sorriso ed attraverso un meraviglioso giardino ed orti rigogliosi entriamo in questa Romita, un luogo che 25 anni fa quando Bernardino arrivò qui da Assisi era tutto ruderi, tranne il maestoso cedro del Libano che svettava in mezzo all’edificio principale. Una struttura francescana da più di 800 anni, ma che dopo l’unità d’Italia, sequestrata dal buon Cavour insieme a tantissimi altri conventi italiani per pagare i debiti – contratti con gli inglesi – necessari a finanziare la conquista piemontese del Bel Paese, era rimasto abbandonato. Dal luglio 1992, nonostante il mancato sostegno iniziale dell’ordine francescano, ma grazie al lavoro manuale di Bernardino e di centinaia di volontari che si sono alternati negli anni, questo luogo è rinato e accoglie oggi viandanti, pellegrini e tanti gruppi che quando possono vengono ad aiutare questo simpatico frate, anche se non ne ha proprio l’aspetto, che a 77 anni non è ancora soddisfatto e continua a migliorare la permanenza per chi passa in questi luoghi (la novità di questa estate sono le docce! Acqua fredda, ma gran lusso rispetto alla precedente tinozza di acqua piovana!). In serata arriva un gruppo di Verona, bimbi che giocano con i 3 molossi rivelatisi dei cuccioloni a caccia di coccole, clima allegro e condivisione di un buon risotto sulle panche sotto il gran cedro.
E mentre scurisce e arrivano le lucciole, torno a pensare a quanto detto da Bernardino prima di cena: oggi ho vissuto lo stupore e la gratitudine. Stupore per sapere di un ragazzo che da solo sta andando così lontano, gratitudine per i racconti e le esperienze che condivide con me. Stupore per il ritorno di questo gruppo di amici e gratitudine per l’aiuto che mi daranno domani nei lavori quotidiani. Riuscire a stupirsi più spesso e saper dire grazie, davvero basta forse così poco per essere più sereni e migliori?
Vi abbraccio, domani devo scappare presto di qui per riprendere il mio trekking sul Cammino di Francesco, altrimenti finisco come Ulisse sull’isola delle Sirene… e non ho cera d’api da mettere sugli occhi per non vedere così tanta semplice bellezza!
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