Me l’ero promesso, sveglia presto alle 5 e via da questo luogo troppo bello, altrimenti davvero resto stregato e addio trekking sul Cammino di Francesco! Mi preparo e scendo nella grande sala da pranzo con annessa cucina per prepararmi una frugale colazione: nessuna traccia di Bernardino, spunta solo Pecorello, uno dei tre pastori maremmani che si strofina in cerca di carezze. Uscendo passo dagli orti ed ecco là il buon Bernardino che traffica già dalle 4 con vanghe e tubi per bagnare! Un ultimo grande abbraccio e poi via, scendo nel bosco, tra canyon di rocce quasi carsiche e lecci la cui ombra ovattata mi rende più lieve la malinconia di questa partenza.
Esco presto dai boschi, passo Cesi ancora addormentata, tranne per uno stormo enorme di rondini che mi volteggiano intorno, e nell’arco di qualche ora sono a Collescipoli. É presto, quindi su suggerimento della buona Angela, mi dirigo verso Stroncone, ma con l’intenzione di deviare verso lo Speco di Narni. Si ho detto Narni, non Narnia, anche se il nome potrebbe suggestionare e farvi immaginare di essere in una saga fantasy! La giornata si rivela abbastanza calda e lungo l’itinerario, ad un tratto, un po’ di avventura: la traccia si perde nell’erba alta ed ora? Consulto mappa e guida e capisco che in realtà da qualche parte bisogna guadare il grosso torrente vicino e passare dall’altro lato per riprendere il sentiero. Rispetto a come descritto, la realtà è un po’ diversa, erba alta oltre 1 metro e un bel saltino per scendere in acqua che nel tratto più alto arriva a metà coscia. Cambio tattico di calzature, tornano utili i sandali che permettono aderenza in mezzo ai sassi del letto del torrente e via, risalgo da una parte alcune anse e son dall’altro lato dove ritrovo la strada!
Dopo una breve sosta pranzo riparto, il caldo é tanto e nel punto in cui il sentiero che sale allo Speco si stacca da quello per Stroncone, ne approfitto per un salutare pediluvio rinfrescante! Da lì nell’arco di un’ora sono allo Speco, affascinante e dalla vista mozzafiato, anche se la magia della Romita é ancora forte e resta imbattuta nei posti più belli visti sino ad ora. Per la notte vengo accolto da Antonello, simpatico coltivatore di ulivi che mi ospita nel suo frantoio poco distante dallo Speco. É un’azienda di famiglia che produce olio biologico e accoglie pellegrini di passaggio. Mangio in casa con l’anziana mamma Anna e mi godo una stellata pazzesca che si riflette con le luci della lontana Terni. E domani si riparte!
Sempre avanti!
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