Tappa ambigua quella di oggi: andando verso Raiano suggestiva e dai grandi paesaggi tipici di queste terre d’Abruzzo, mentre nella seconda parte un po’ più monotona, con l’arrivo nella patria del famoso poeta Ovidio e dei confetti più buoni del mondo, a detta degli abitanti di Sulmona, ovviamente! Sicuramente il grande caldo e soprattutto l’afa di oggi, sin dalle prime ore dell’alba, non ha aiutato! Partito non prestissimo da Castelvecchio Subequo per proseguire il mio trekking sul Cammino di Francesco, passo quasi subito Castel di Ieri e uscendo dal paese, nei primi campi, mi attraversano la strada, vicinissimi, due simpatici leprotti dalle lunghe orecchie: pochi salti e son nel prato accanto, si fermano a guardarmi per qualche istante e poi in un baleno iniziano a rincorrersi e scompaiono alla mia vista.
Dopo poco mi ritrovo a salire una ripida stradina, che in breve mi porta in un nuovo vallone, inizialmente immerso nelle nubi basse, ma che poi salendo e con l’arrivo del sole si diradano, e posso così ammirare a sinistra i bastioni che sorreggono il Monte Urano e a destra le montagne attraversate ieri.
Giunto al colle, lo sguardo spazia sulla valle che porta fino a Sulmona e in lontananza, nella foschia, intuisco la Majella. Da qui inizio a scendere su asfalto in forte pendenza, tranne un taglio su un sentierino che mi permette di evitare una parte di strada che, con lunghi tornanti, scende fino a Raiano, affiancata nell’ultima parte dal ritorno dell’ulivo, pianta che non vedevo più da qualche giorno. Nella piazzetta di questo paese assisto ad una scena abbastanza esilarante: una signora magrissima e davvero anziana, urlando con in mano un vecchio cellulare, cercava di spiegare a quel povero disgraziato del suo interlocutore (un probabile impiegato dell’azienda idrica locale) che aveva il contatore guasto ed acqua ovunque, ma il punto non era l’acqua persa, ma i soldi che lei non voleva pagare! E alcuni altri vecchietti sulle panchine vicino a ridere! Rallegrato dalla scenetta, riparto, uscendo lungo un ombreggiato viale di ippocastani. Il percorso fino a Sulmona alterna campagna a piccolissimi borghi, ma sempre su strada con un bel caldo ed un’afa intensa, dovuta anche alla minor quota rispetto ai giorni passati.
Passato Campo di Fano minaccia il temporale, ritiro la mia biancheria ancora appesa allo zaino-stendino, ma è un finto allarme. Poche gocce e finisce tutto! Arrivo quindi a Sulmona e subito bevo ad una fantastica fontanella all’inizio del parco della Villa Comunale. Timbro del “cartellino” () in Duomo, visita alla città e cena. La notte è serena e un bel falcetto di luna si affaccia dagli archi dell’acquedotto, così decido di uscire dalla città e bivacco vicino ad un bel fontanile nei pressi della partenza di domani. Buonanotte e
Sempre avanti!
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