Il Cammino di Francesco a modo mio: Tappa 22 da Pescocostanzo a S.Pietro Avellana via Pietransieri e Ateleta

Aldo Molise Cammino Francesco 2016

Contate fino a 128, forza, ad alta voce, quasi urlando: ein, zwei, drei e cercate di immedesimarvi in un momento lungo e brevissimo in cui la vita di 128 donne, bambini di pochi mesi (!) e anziani svanì sotto i colpi inesorabili delle mitragliatrici naziste. Era il 21 novembre 1943 e a Pietransieri, in località Limmari, si compì uno dei più truci e meno noti eccidi tedeschi, perpetrati contro la popolazione civile di un paesino vissuto per centinaia d’anni con i tempi lenti della pastorizia e dei riti della transumanza, ma in quei giorni diventato uno dei capisaldi sulla linea difensiva Gustav dopo lo sbarco degli Alleati a Salerno.

lapide Cammino Francesco 2016

Arrivo al sacrario dove sono seppelliti i resti di queste persone trucidate per esser sospettate di aiutare i partigiani locali dopo esser partito di buon mattino da Pescocostanzo. Scelgo, su consiglio di Giuseppe, può essere molto abbondante e presto mi rendo conto che ci sarà da penare. La traccia spesso scompare e  in molti punti il sentiero è cancellato dalla vegetazione. Arrivato con una certa fatica a Pian del Re (così chiamato in ricordo di un passaggio di Vittorio Emanuele, che nella vicina Rivisondoli si recò per una vacanza) l’unica è riderci su: l’erba è cosi alta che in alcuni punti spunta solo la mia testa! Immaginate come si possa seguire un sentiero!

sole nascente Cammino Francesco 2016

Montagne Cammino Francesco 2016

Riesco a raggiungere il bosco, lo costeggio ed a intuito ritrovo ben più sotto il sentiero, che ora evidente e pulito mi porta giù a Pietransieri. Leggo i nomi sulle lapidi, Irma, Raffaele, Elvira, Alfredo, Sabina, nomi antichi e nomi ancora oggi comuni, provo a immaginarne i volti, ma non riesco proprio a giustificare la guerra e la violenza di allora come di oggi. Perché quello che abbiamo subito noi italiani oggi lo subiscono altri, troppi popoli ancora in questo mondo. Riparto e velocemente raggiungo via strada Ateleta, dove sosto per far asciugare un po’ calze e scarpe. Il sole è caldo, ma c’è una bella brezza, quasi un venticello lieve che mi seguirà nel resto della giornata che prosegue tranquilla lungo strada asfaltata fino a S.Pietro Avellana, altro paese completamente distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, oggi legato al poco turismo e al commercio del tartufo che si raccoglie nelle tartufaie diffuse nei boschi intorno.

Aldo Cammino Francesco 2016

fieno Cammino Francesco 2016

chiesa Cammino Francesco 2016
La suggestiva chiesa di Ateleta

Il bello è che dopo Ateleta sono entrato in Molise, la quinta Regione che incontro dall’inizio di questo mio trekking sul Cammino di Francesco! Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo e ora Molise. E tra un po’ di giorni finalmente la Puglia! La strada è ancora lunga, mi fermo stasera nell’ostello comunale fuori dal paese, nei pressi dello scalo ferroviario. Una gentilissima Serena mi offre pasta e insalata, felice come un pascià vado a letto perché domani la tappa sarà lunga.

Vi porto tutti nel cuore, sempre avanti!

binario Cammino Francesco 2016

verde Cammino Francesco 2016

Aldo margherite Cammino Francesco 2016

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