Pomodoro, mozzarella, insalata e pane toscano. Il panino più buono del mondo, o almeno di questi primi 3 giorni di trekking sul Cammino di Francesco, me lo ha offerto la simpaticissima Suor Carmela, clarissa portinaia del Monastero di Via della Fraternità a Città di Castello di fronte al Centro culturale islamico. Poco prima ero onestamente davvero stanchissimo. Giornata di caldo afoso, percorso quasi interamente su asfalto, piedi in fiamme e schiena dolorante.
E questa Suora minuta mi ha accolto, anche se erano già chiusi, permettendomi di riposare, lavarmi e rifocillarmi in una stanzetta ricavata in una zona di passaggio del monastero. Davvero per star bene ci serve così poco!
La giornata era iniziata tra gli svincoli delle strade per uscire da San Sepolcro, non proprio il massimo come itinerario, ma a volte si è costretti a passare dall’idillio della natura, all’alternativa tutta antropica di asfalto e cemento. Guadagnata quindi una stradina di campagna, lentamente salgo il primo piccolo gran premio della montagna fino a Citerna, quieto borgo medievale al cui ingresso mi accolgono le ginestre e la citazione degli immortali versi di Leopardi, su un poggio che domina la vista sulle vallate di questi ultimi lembi di Toscana.
Si prosegue fino a perdersi tra stradine di campagna, campi di grano e di tabacco: passato il casale Le Burgne con una meravigliosa fontanella in cui immergo tutta la testa, dopo una bella ennesima salita, si passa di fianco ad un allevamento di bufale, raggiungendo un crinale che scende poi a Lerchi, poche case lungo la strada che in 5 chilometri mi porterà a Città di Castello. Altri 36 chilometri fatti in circa 8 ore di cammino mi portano a riflettere su cosa davvero mi serva per continuare: decido di eliminare materiali per bivaccare, alcuni vestiti e viveri, continuerò con lo stesso spirito wild, ma con meno comodità! Alla fine per arrivare in fondo a questo trekking bisogna davvero diventare guide pellegrine ed affidarsi, non preoccupandosi del domani, ma vivendo il momento.
Grazie a tutti voi, vi porto con me… solo spiritualmente eh… che poi altrimenti lo zaino ritorna a pesarmi!
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