Il Cammino di Francesco a modo mio: Tappa 3 da Sansepolcro a Città di Castello

Arrivo a Città di Castello Cammino Francesco 201

Pomodoro, mozzarella, insalata e pane toscano. Il panino più buono del mondo, o almeno di questi primi 3 giorni di trekking sul Cammino di Francesco, me lo ha offerto la simpaticissima Suor Carmela, clarissa portinaia del Monastero di Via della Fraternità a Città di Castello di fronte al Centro culturale islamico. Poco prima ero onestamente davvero stanchissimo. Giornata di caldo afoso, percorso quasi interamente su asfalto, piedi in fiamme e schiena dolorante.

strada Cammino Francesco 2016

 

E questa Suora minuta mi ha accolto, anche se erano già chiusi, permettendomi di riposare, lavarmi e rifocillarmi in una stanzetta ricavata in una zona di passaggio del monastero. Davvero per star bene ci serve così poco!
La giornata era iniziata tra gli svincoli delle strade per uscire da San Sepolcro, non proprio il massimo come itinerario, ma a volte si è costretti a passare dall’idillio della natura, all’alternativa tutta antropica di asfalto e cemento. Guadagnata quindi una stradina di campagna, lentamente salgo il primo piccolo gran premio della montagna fino a Citerna, quieto borgo medievale al cui ingresso mi accolgono le ginestre e la citazione degli immortali versi di Leopardi, su un poggio che domina la vista sulle vallate di questi ultimi lembi di Toscana.

strada e bacchette Cammino Francesco 2016

campo in fiore Cammino Francesco 2016

Aldo e fiori Cammino di Francesco 2016

Leopardi Cammino Francesco 2016

Si prosegue fino a perdersi tra stradine di campagna, campi di grano e di tabacco: passato il casale Le Burgne con una meravigliosa fontanella in cui immergo tutta la testa, dopo una bella ennesima salita, si passa di fianco ad un allevamento di bufale, raggiungendo un crinale che scende poi a Lerchi, poche case lungo la strada che in 5 chilometri mi porterà a Città di Castello. Altri 36 chilometri fatti in circa 8 ore di cammino mi portano a riflettere su cosa davvero mi serva per continuare: decido di eliminare materiali per bivaccare, alcuni vestiti e viveri, continuerò con lo stesso spirito wild, ma con meno comodità! Alla fine per arrivare in fondo a questo trekking bisogna davvero diventare guide pellegrine ed affidarsi, non preoccupandosi del domani, ma vivendo il momento.

Grazie a tutti voi, vi porto con me… solo spiritualmente eh… che poi altrimenti lo zaino ritorna a pesarmi!

mucche Cammino Francesco 2016

campo di grano Cammino Francesco 2016

Aldo e piante Cammino Francesco 2016

 

amicizia Cammino Francesco 2016

Gioco Cammino Francesco 2016

Commenti

alessandro cirino
29 giugno 2016
vai Aldo (dobbiamo avere un po' di comune sentire, visto che alcune tue foto ritraggono particolari che anch'io ho voluto immortalare)
Angela Maria Seracchioli
26 giugno 2016
Ottimo l'alleggerirsi! Stavo per proporti di lasciare un pò di roba a casa mia ad Assisi quando arriverai, vedrai che più vai avanti e più ti alleggerisci, ci vuole così poco a sentirsi a casa...in uno zaino leggero!
26 giugno 2016
Sì hai ragione! Grazie Angela per il tuo sostegno a distanza! Angela, Big Mama del Cammino!
leo
24 giugno 2016
Aldo ancora più leggero!!! E come non pensare a chi ti accoglie senza nulla chiedere.?. Una suora...
24 giugno 2016
Benedetta suor Carmela, donazione gratuita di bontà! ;)

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