Amicizia, condivisione, accoglienza e gratuità: oggi ho potuto provare tutto questo lungo questa sesta tappa del mio trekking sul Cammino di Francesco. Con i piedi migliorati riparto da Gubbio alle 5.40 ed in solitaria mi godo un’alba bellissima, anche se, poco dopo esser sorto, il sole scompare dietro a nere nubi che minacciano pioggia. La mattina è quindi fresca ed il passo riesce ad essere abbastanza franco, nonostante le vesciche non ancora del tutto rimarginate: è ancora soprattutto il piede destro a dare un po’ fastidio, ma si avanza! Il percorso oggi è ad ogni curva più bello , pochissimo asfalto e sguardo che spazia su vallate ricolme di grano, ulivi e viti.
Camminare dal mattino presto ha il vantaggio che, quando la mattina si inoltra verso il mezzogiorno, hai alle spalle già molta strada e questo ti rincuora. Ad un certo punto, in mezzo al nulla, vedo un furgoncino di quelli che si noleggiano con Europecar: sono tre austriaci, la “logistica” di un gruppo di sedici escursionisti che fanno il cammino con zaini simbolici e furgone al seguito, che ogni 2/3 ore li attende sul percorso con viveri e acqua. Mi regalano due albicocche, sconvolti della mia pazza idea di andare fino in Puglia a piedi! All’inizio avevo pensato di puntare al Castello di Biscina come meta odierna, ma vi arrivo alle 14, sosto per pranzare e quando sono indeciso se proseguire verso Valfabbrica arrivano Paolo e Maria Elene, due simpaticoni di Castelfranco Veneto che erano arrivati la sera prima a Gubbio e che avevo conosciuto il primo giorno a La Verna, perdendoli poi di vista. Decidiamo di andare insieme fino a La Barcaccia, poche case prima di Valfabbrica, altri 11 chilometri che iniziano con una ripidissima discesa in cui mi attardo, faticando un po’ con i miei piedi dolenti.
Il tragitto si rivela abbastanza arduo e, per render ancora più interessante la situazione, il temporale che ci ha inseguiti dal mattino alla fine ci raggiunge e si scatena con grande violenza. Per Maria Elene, signora italo-francese dagli occhi timidi e gentili, è il primo temporale senza ombrello! Il sentiero si trasforma presto in un fiume di acqua e fango, ma si procede ed alla fine, come nei più classici dei film, spiove e rispunta il sole e noi ci asciughiamo camminando. Paolo è sempre allegro, ha la battuta pronta ed a 70 anni non ha ancora smesso di divertirsi e stupirsi della vita. Mi spiazza con una sua riflessione detta a mezza bocca, “la perfezione é il peggior difetto“.
Mi precedono a La Barcaccia, dove siamo accolti nella casa rurale di Marinella e Antonio che con i figli Valentina e Damiano si prestano da anni ad ospitare i viandanti, accudendoli e sfamandoli per una notte, in cambio di un sorriso e di racconti scambiati intorno a un piatto di pasta insieme davanti al monumentale camino che domina la cucina. Sono persone meravigliose che andrebbero più sostenute ed aiutate per quello che fanno!
La cena è fantastica, la compagnia schietta e sincera e le risate non mancano, soprattutto quando mi vedono infilare i piedi in un secchio con acqua e sale per l’ennesimo pediluvio. E così con altri 35 chilometri si chiude una fantastica giornata di questo trekking lungo i sentieri e le strade del Cammino di Francesco. Domattina si andrà ad Assisi! Buonanotte e un abbraccio!
Sempre avanti!
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